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Effetti della foto-biomodulazione nella malattia di Stargardt

Effetti della foto-biomodulazione nella malattia di Stargardt

La maculopatia di Stargardt (STGD1) è la più comune degenerazione maculare ereditaria e attualmente non ci sono trattamenti approvati per interrompere il progredire della malattia. Lo scopo di questo studio era valutare l’efficacia della foto-biomodulazione in pazienti con malattia di Stargardt un anno dopo il trattamento, considerando come risultati primari i miglioramenti nella migliore acuità visiva corretta (BCVA), la microperimetria e l’ampiezza dell’elettroretinografia risolta nello spazio (PERG).

I novanta occhi di quarantacinque pazienti con una diagnosi di malattia di Stargardt nella prima fase sono stati reclutati in prospettiva presso l’Università di Bologna. I pazienti selezionati furono trattati con terapia di foto-biomodulazione per dieci minuti due volte al giorno per un anno, e cinque giorni alla settimana per altri dodici mesi. È stato utilizzato un diodo a emissione di luce (LED) con frequenza 10 Hz e lunghezza d’onda 650 nm. BCVA e microperimetria furono valutate prima del trattamento e un anno dopo la foto-biomodulazione, mentre PERG fu valutata come linea di base uno, tre, sei e dodici mesi dopo il trattamento.

La BCVA è [acuità visiva n.d.t.] è migliorata da 0.7 (…) a 0.4 (…) dopo il trattamento (…) e l’ampiezza PERG delle onde negative a 35 ms (N35)-onde positive a 50 ms (P50) è migliorata da 0.9 (..) a 2.12 (95…). La microperimetria è migliorata dal 26.5% (…) della mediana di loci retinici preferiti (PRL) all’interno di un’area di 2° di diametro al 38% (…); d’altra parte, PRL all’interno di 4° di diametro è cresciuta dal 72% (…) al 80% (….) dopo la foto-biomodulazione (…). Inoltre, pazienti con un miglioramento superiore ad un rapporto 1.205 di ampiezza PERG N35-P50 a tre mesi, a più di 1.29 a sei mesi tendevano a presentar e un migliioramento superiore a 0.2 logMar in BCVA a dodici mesi (…).

In conclusione, BCVA, PERG, e microperimetria sono migliorate significativamente un anno dopo il trattamento. Inoltre, il miglioramento dell’ampiezza PERG N35-P50 a tre e sei mesi erano correlate al miglioramento BCVA [dell’acuità visiva n.d.t.] a un anno, suggerendo che PERG potrebbe essere utile per predire l’esito visivo dopo la foto-biomodulazione.

Traduzione di Alberto Zanelli da Effects of Photo-Biomodulation in Stargardt Disease – PubMed (nih.gov) per l’Associazione Retinite Pigmentosa e malattie rare in oftalmologia – RP Emilia-Romagna ODV.
Per approfondimenti: S. Z. Scalinci, N. Valsecchi, E. Pacella, E Trovato Battagliola Effects of Photo-Biomodulation in Stargardt Disease, Clinical Ophthalmology 2022, 16, 85–91 (DOI: 10.2147/OPTH.S344378).

admin

Un pensiero su “Effetti della foto-biomodulazione nella malattia di Stargardt

MaurizioPubblicato in data1:51 pm - Gen 2, 2023

Buongiorno, sono Maurizio Palmieri, mia figlia Sophia ha la Stargardt.
se volessi provare a fare una terapia da casa.
Sono in grado di realizzare una lampada con quelle caratteristiche.
Possiamo sentirci per provarci?
Sapete bene che ogni piccolo passettino in avanti può dare grandi giovamenti.E’ purtroppo , questa una guerra da combattere con tanti piccolissimi passi.
Lascio anche il mi numero di cellulare per comunicazioni veloci. 392XXXXXXX

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